editoriale, top — 5 Marzo 2012 at 00:12

La settimana che sconvolse…il paese

Il governo ai notav:”dovete isolare i violenti!” .”Ci proviamo, abbiamo anche fatto delle barricate,ma hanno lacrimogeni, manganelli, idranti…non è facile”

Si chiude con Turi sul traliccio dal quale è precipitato Luca, la settimana di battaglia che ci ha visti in mobilitazione permanente da lunedì scorso. A dire il vero tutto incominciò con le 75000 persone provenienti da tutta Italia,che sfilarono da Bussoleno a Susa, atto politico di alto livello, che abbracciando i nostri detenuti ormai carcerati da un mese, ci ha spinti verso l’imminente allargamento. Dopo neanche 48 ore il blitz delle forze dell’ordine trova il coraggio e la determinazione di Luca, che si trasforma in apprensione e rabbia per tutta l’Italia e la Valle intera. Da lì incomincia tutto e dal bollettino medico che scioglie la prognosi sulla vita di Luca, prosegue con ulteriore slancio.

Sono stati giorni intensi, impegnativi dove ci siamo dovuti confrontare con tutto e tutti, scontrare con alcuni e vedere man mano davanti a i nostri occhi (e poi sulle nostre teste) la volontà di proseguire con questa opera che assume sempre più i contorni della farsa.

Dopo aver conosciuto l’inumanità di chi vuole la tav a tutti i costi, comprese le forze dell’ordine e le ditte che hanno continuato a lavorare con il corpo di Luca steso sul terreno, abbiamo contrastato la violenza di chi si costituisce invasore ed occupante di una terra, che con una violenza inaudita ha provato a cacciarci da casa nostra su mandato del ministro dell’Interno.

Abbiamo visto per la prima volta il governo tecnico diventare politico, scegliendo la linea oltranzista sulla Torino Lione, sintomo di quanto Intesa san Paolo e i “piemontesi” interni all’esecutivo contano. Un consiglio dei ministri straordinario e specifico permette a Monti di associarsi al coro dei governi precedenti che nonostante tutte le roboanti dichiarazioni sono caduti e sorpassati e mentre noi siamo ancora qua.

Sono stati giorni in cui abbiamo insegnato a molti di quelli che fanno politica che una comunità in lotta, un movimento popolare sa marciare unendo conflitto e consenso nonostante l’imparità dei mezzi a disposizione.

L’informazione per noi è sempre stata un campo di battaglia, e in questo caso, tranne alcuni esempi, si è messa l’elmetto e ci ha inquadrato nel mirino dei nemici. Opinionisti e cronisti quasi tutti dai loro uffici e qualcuno da qui sul campo, hanno offerto il peggio dell’informazione “embedded”, trovando astio tra il popolo come mai si era visto.

Commentatori e testate a tifare contro di noi come si fa in uno sport, con il video di Marco, quello del Pecorella, che strumentalmente è stato preso a esempio di come sia il movimento notav. Chili di parole, ore di immagini per giustificare un carabiniere che non ha alzato il manganello come abitualmente fa…mah evidentemente questo è il mondo.

Tra le pieghe di tutte le vicende si è inserito negli ultimi giorni Mario Virano, che al posto di dare le dimissioni al governo visto che ha fallito il suo compito (era quello di conciliare e convincerci), va in tv a proferire certezze su costi, tempi e composizione del movimento notav. Nella realtà è un uomo di strutto e le sue apparizioni sono sempre più tristi.

E’ stata una settimana di resistenza vera e propria dove non abbiamo lasciato niente di intentato come abbiamo sempre fatto e come sempre faremo, perché la nostra lotta non finisce domani, ha tempo e per il futuro ci attrezziamo con tenacia.

La settimana si è chiusa con il ritorno in Clarea per dimostrare che possiamo tornarci e che nulla è perso. Ci piacerebbe solo leggere da qualche parte che quelle recinzioni non sono solo illegittime ma sono anche illegali, perché praticate con la forza dei manganelli e non con quella delle leggi tanto cara ai più.

Metro per metro continueremo anche nei prossimi giorni, consapevoli di una forza in più: quella dell’Italia che resiste che in questi giorni ha presidiato, informato, bloccato, manifestato ovunque in solidarietà con noi.

Lo striscione che apriva il corteo del 25 diceva: siamo notav, fermarci è impossibile! E ne siamo sempre più convinti e siamo sempre di più.

Un’altra settimana si apre e si annuncia “in movimento” come sempre , sapendo che le sorprese della nostra controparte sono sempre dietro l’angolo.

Possiamo già dire che la prossima settimana la chiuderemo sotto le carceri dove ci sono ancora i notav detenuti da più di un mese e invitiamo più gente possibile a portare un po’ di calore dentro quelle sbarre.

Ringraziamo tutti e tutte, ringraziamo Anonymous, chi ha esposto bandiere striscioni in mezza Europa e ci ringraziamo a vicenda tra di noi ,perché siamo orgogliosi di essere quello che siamo: una valle che resiste, non si arrende e si difende.