post — 10 Settembre 2013 at 15:00

Tra sabotaggi e azione diretta: c’è chi invoca leggi speciali e militarizzazione

betda Infoaut.org L’incendio di vaste proporzioni presso la sede dell’azienda Imprebeton a Salbetrand sviluppatosi ieri sera (l’altro ieri per chi legge ndr) , ha quest’oggi  occupato le prime pagine dei quotidiani locali con  i vari qua qua ra qua della politica che non hanno perso l’occasione per prendere parola e concedere teatrali e acute profezie.

A finire sotto i riflettori ancora una volta il movimento No Tav poichè questa grossa azienda del gruppo Itinera trasporta il cemento necessario alla costruzione del tunnel esplorativo presso il cantiere di Chiomonte.

Immediatamente, per bocca del senatore Esposito e del Ministro Lupi ospite alla festa PD (che cosa ci sarà poi da festeggiare non è chiaro), sulla stampa locale il movimento No Tav diventa “terrorista” e “mafioso”.

Esposito invoca leggi speciali antimafia “Contro i mafiosi No Tav non resta che applicare le leggi previste per la mafia”, mentre Lupi dichiara: “Questo è un avvertimento di stampo mafioso, non saprei come definirlo altrimenti. E’ la mafia che usa questi sistemi di intimidazione. E contro questi sistemi non si può che reagire con la massima durezza”.

Oltre a notare la perfetta sinergia tra gli esponenti dei due partiti protagonisti di questo governo delle “larghe intese”, notiamo una ripetizione ossessiva dei soliti slogan che oramai da tempo la lobby del Tav utilizza nella sua campagna diffamatoria contro il movimento.

Se quindi ieri i giornali cantavano vittoria rispetto alla montagna di denari che il Lupi nostrano dovrebbe elargire alla Valle (staremo a vedere), oggi i toni allarmistici e un po’ depressi la giocano da protagonisti.

Sappiamo bene come la mafia, da che mondo e mondo, appartiene al circuito dei grandi appalti (bancomat dei partiti e non di sicuro dei movimenti popolari) e che Il Movimento No Tav in passato ha denunciato pubblicamente le falle di questo sistema marcio e corrotto.

Quindi prendiamo atto del fatto che continua ad esserci oggi chi invoca più militari e leggi speciali in Valsusa per contrastare una lotta che continua da decenni, poichè ogni tentativo passato di piegarla o indebolirla ha fallito, ma sappiamo anche che il movimento proseguirà la sua battaglia a testa alta, senza farsi intimidire.