post — 7 Novembre 2021 at 11:59

Siti di interesse strategico: intervista a Bruna Consolini


Condividiamo l’intervista contenuta nell’articolo Governo estende le aree di interesse strategico del Tav in Val di Susa del sito https://www.pressenza.com/it,alla Sindaca di Bussoleno, Bruna Consolini, sulla decisione della Commissione Trasporti in merito all’apertura di sei nuovi siti di interesse strategico legati al Tav Torino – Lione in Valsusa.

 

“In un certo senso ce l’aspettavamo. I nostri consulenti del Comitato Tecnico stavano ragionando da tempo circa il rischio che la Val di Susa venisse trasformata in un unico grande cantiere per opere funzionali alla Torino-Lione, e insomma: non posso dire di essere sorpresa, ormai non possiamo più sorprenderci di niente” ci ha risposto.

Bussoleno, per chi non ci fosse mai stato, potrebbe apparire come una tranquilla cittadina di mezza valle, con il suo bel centro storico che costeggia il torrente Dora, la via principale moderatamente trafficata di macchine, i segni di un passato industriale tramontato da un bel pezzo, il lavoro che ormai gravita su Torino.

Senonché nel caso della detenuta Dana Lauriola (colpevole di aver espresso il suo dissenso al TAV dentro un megafono, che sarebbe un diritto sancito dall’Art 21 della Costituzione) il fatto che la sua residenza coincidesse proprio con Bussoleno venne considerato dal Giudice un aggravante – non a caso i domiciliari dopo i sei mesi di galera glieli hanno concessi a Torino invece che a casa sua. E guarda caso a Bussoleno ci abita anche Nicoletta Dosio, altra nota irriducibile antagonista anzi ‘pasionaria’ (così viene regolarmente definita) del Movimento NoTAV, attualmente a processo per ben 130 evasioni, per non dire della galera che le è toccato di scontare l’anno scorso in pieno Covid. E non è finita: Bussoleno vanta anche la cittadinanza di quell’altro avanzo di galera che risponde al nome di Emilio Scalzo, sulla cui testa pende addirittura un Mandato di Estradizione da parte della Francia, per non meglio specificate aggressioni contro un gendarme, peraltro determinato a massacrarlo di santa ragione. Abbastanza per capire che se i NoTav sono tutti terroristi come ha recentemente sentenziato Maurizio Molinari (direttore de La Repubblica), Bussoleno dev’essere il punto caldo, diciamo pure il covo.

Reputazione che la sindaca Consolini rigetta con composta fermezza ogni volta che può, come mi è capitato di sentirle dire in più di un’occasione. Ma in ogni momento critico (e di momenti critici la sua Bussoleno ne ha visti parecchi) lei è sempre in prima fila, orgogliosa del tricolore e del mandato che rappresenta.

Ed è con la stessa pacatezza, assolutamente scevra da tonalità rassegnate, che mi ragguaglia ora circa le ultime notizie: “In effetti non è chiaro se la valle verrà considerata un unico grande cantiere, oppure una serie di cantieri distinti, con la problematica di garantire la massima fluidità di movimentazione tra i cantieri, tutto da capire. Ma senz’altro il fatto che questi cantieri siano definiti località strategiche comporterà una serie di misure che ci toccherà studiare, e la cosa incredibile è che nessuno ci ha avvisati!”

Esattamente come nel caso di San Didero…

Come amministrazioni comunali siamo invisibili per il cosiddetto Ente proponente, ovvero la TELT: come se non esistessimo! Non una telefonata, una email o Pec, nulla! Io ne so quanto lei, ho appreso la notizia dal giornale! Ma se lo scenario che ci si presenta è quello della cantierizzazione diffusa, con le problematiche connesse a livello di normale traffico, logistica e così via, noi sindaci non dovremmo apprenderlo dal giornale, le pare? Ipotizziamo pure che in previsione della contrarietà di un buon numero di sindaci, abbiano preferito velocizzare, come infatti sta scritto nello stesso testo del decreto. Anche in quel caso io come Sindaco, con mandato di tutela della salute pubblica, della protezione civile, di tutta una serie di cose di non secondaria importanza anche sul fronte dell’ordine pubblico, dovrei essere consultata: ci sono non poche cose da decidere, devo essere messa in condizioni di collaborare. Francamente ritengo inaccettabile questa procedura così poco rispettosa del ruolo e delle funzioni delle amministrazioni locali.

Ma come mai secondo lei hanno avvertito questa necessità di velocizzare, se è vero che la Grande Opera è praticamente ferma al tunnel geognostico.

Me lo chiedo anch’io. E l’unica risposta che riesco a darmi è che solo in questo modo possono dimostrare che i lavori procedono spediti anche se così non è. Posso capire la considerazione di area strategica per il cantiere di Chiomonte in Val Clarea. Manon capisco la necessità per Bussoleno, dove senz’altro è previsto il ponte di collegamento tra la linea transfrontaliera e quella storica perché così dice il progetto – ma chissà quanto tempo passerà prima di vedere arrivare i binari del TAV, con tutti i ritardi che hanno avuto a Chiomonte. Possibile che tra oggi e il prossimo anno il progetto possa procedere così spedito da necessitare questa urgenza? In compenso hanno deciso di esonerare il comune di Caprie come sito di stoccaggio per lo smarino, almeno per il momento; e però hanno inserito Torrazza Piemonte, benché molto più lontano e già parecchio afflitto da problemi ambientali.

L’unico sprazzo di luce, è il fatto che la Regione ha invitato i 14 comuni individuati come soggetti interessati alla tratta transfrontaliera ad esprimere la propria rappresentanza in un Comitato di Pilotaggio su VIS (Valutazione di impatto sulla salute), VIA (valutazione di impatto ambientale) e almeno questo è un fatto positivo, stiamo valutando come muoverci nell’ambito dell’Unione Montana in collaborazione con l’Ass.ni ProNatura e Medicina Democratica. L’emergenza ambientale è un problema chela Val di Susa sta soffrendo da tempo, e che il TAV potrà solo aggravare!

E per via dei venti che soffiano molto forti come sappiamo, il progetto non potrà non impattare anche in bassa valle, su Torino, e ben oltre…

C’è il vento, c’è il torrente Dora, c’è un intero contesto ambientale fatto di aria, acqua, e soprattutto terreni che per anni hanno subito l’interramento e sversamento di nocività di ogni genere, e tutto questo avrebbe urgentemente bisogno di indagini, bonifiche, interventi di cura, come infatti avevamo espresso con chiarezza con il consiglio aperto dell’Unione Montana, tenutosi a San Didero all’inizio dell’estate, con la partecipazione di tutti i rappresentanti dei Comuni. Auguriamoci che almeno in questa direzione possano essere varate iniziative concrete di bonifica! Di quante cose avrebbe urgentemente bisogno questa valle ben prima del TAV!

E auguriamoci anche che quell’impressionante fortificazione dell’ex area boschiva di San Didero, così visibile a chiunque abbia occasione di transitare per la valle, possa servire da monito. A differenza della devastazione che procede inosservata da anni nell’area di Chiomonte, lo scempio di San Didero sono lì, sotto gli occhi di tutti: sia che viaggi in autostrada, oppure in treno, impossibile non accorgersi dei jersey e delle recinzioni, della luce accesa giorno e notte, del trinceramento delle truppe, dell’incredibile militarizzazione…

Che però, prima o poi, anzi molto presto, ci ritroveremo anche a Bussoleno.