post — 12 Luglio 2022 at 15:52

La strana vicenda dell’appalto dell’autoporto di San Didero

Che ci fosse qualcosa di strano nella revoca della gara d’appalto per l’autoporto di San Didero, e che l’affidamento in house dei lavori fosse quanto meno inusuale ce lo faceva supporre il buonsenso, ma, come si dice, è sempre meglio avere il parere di un esperto.

In merito all’Atto di Revoca del 6 maggio 2022 della Procedura di Gara relativa all’autoporto di San Didero (cfr. in allegato) il PresidioEuropa No Tav ha chiesto il Parere del prof. Sergio Foà, Professore ordinario nel Dipartimento di Giurisprudenza, Diritto amministrativo dell’Università di Torino, che ringraziamo.

PARERE

1) Se quello è il provvedimento di revoca, è sicuramente viziato per difetto di motivazione. E ciò sotto due profili: non spiega quali sono i mutamenti di fatto invocati; non indica quali ragioni di interesse pubblico la giustificano.

2) Per giustificare un affidamento in house la giurisprudenza è severissima, perché continua lo sfavor verso l’auto-produzione. Basta pensare al nuovo ddl sulla concorrenza che ha reso praticamente impossibile la motivazione, riferendola a aspetti economici, finanziari, di migliore qualità del servizio, tra l’altro su periodi anche lunghi.

Quindi Sitaf (per Telt) dovrebbe fornire una motivazione molto articolata su tutti i profili indicati, in comparazione con l’appalto secondo la logica della c.d. Best Value.

Aggiungiamo che ciò dimostra ancora una volta come il sistema Tav, per quanto sbandieri una presunta trasparenza, continua a muoversi indiscriminatamente in deroga rispetto alla legge, o almeno in un quadro di opacità assoluta con il benestare delle istituzioni.

Di seguito l’avviso di revoca:

Avviso-revoca-procedeura-di-gara