editoriale — 16 Dicembre 2012 at 15:31

Un futuro per la Valle di Susa o il colpo di coda di un sistema allo sbando?

Lunedì 10 al Castello del Valentino è andato in scena un convegno dall’alto valore “politico” come da tempo non se ne vedevano, infatti è stato organizzato semi-clandestinamente, a inviti ristretti in una location suggestiva. Un futuro per la Valle di Susa era il titolo di una sessione di lavori che illustriamo di seguito, organizzato da 13 sigle datoriali (da Confindustria a Confapi, tutto il mondo artigiano, del commercio e dell’agricoltura), tre rappresentanze sindacali (Cisl, Uil e persino la Cgil), il Politecnico di Torino e il SiTi, l’Istituto superiore dei sistemi territoriali per l’innovazione, moderato da  Francesco Antonioli de Il Sole 24 Ore, che ne ha garantito la diffusione sull’organo di Confindustria.Tra le sigle spiccano anche Legacoop piemonte, della quale alleghiamo qui un’intervista del suo presidente Giancarlo Gonella.

Il convegno era l’occasione della presentazione di “uno  studio concreto dedicato allo sviluppo economico della Valle di Susa: 6 assi di intervento, 23 linee d’azione, 9 progetti pilota. Circa 10 milioni di investimenti e ulteriori fondi da intercettare attraverso quote per bandi e almeno il 3% delle compensazioni per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Non si è parlato espressamente di Tav, ieri al Castello del Valentino, nel capoluogo piemontese , anche se la realizzazione dell’opera (a una settimana esatta dal summit Monti-Hollande di Lione) è il presupposto. «Direi di più – esorta Gianfranco Carbonato, presidente di Confindustria Piemonte, a nome del pool delle parti sociali -“.

Dietro alla patina da studio tecnico però cosa si nasconde veramente? Tante cose ci verrebbe da dire, partendo dalla prima considerazione banale: uno studio sullo sviluppo della Valle di Susa senza aver coinvolto un sindaco, un consigliere comunale o uno straccio di figura istituzionale del territorio nella progettazione vi sembra normale? Certo qualcuno potrebbe obiettare: c’era il sindaco di Susa, ma ormai il sindaco della stazione internazionale è la figura da appiccicare dappertutto perchè supina alla lobby del Tav e con il passare del tempo, sfiora il limite della capacità di intendere e di volere.

Poi abbiamo imparato a diffidare di tutte le inziative sulla Valle dove si premette che non si parla di Tav, perchè nella pratico sono solo e sempre atti di propaganda pro-tav, e che prendeono in considerazione scenari futuri dopo che la linea sarà attiva, come sempre il discorso è: facciamo il tav e poi…

Lasciamo ai lettori le conclusioni leggendo anche la Presentazione-Finale del convegno e l’articolo de Il Sole 24ore, ma due cose le possiamo dire: più che un futuro per la Valle di Susa ci sembra l’ennesimo colpo di coda di un sistema allo sbando. Le confederazioni varie, sindacati compresi non ci sembra che abbiano svolto ruoli diversi in questo lungo periodo di crisi, per uscire dall’empasse se non appoggiandosi ad aiuti statali o scaricando i costi della crisi sui lavoratori. Nessun genio ci risulta nelle file di un sistema economico, quello piemontese, che continua a vivere strettamente collegato alla politica e alla lobby del San Paolo, dimostrando dagli anni 70 ad oggi, un’incapacità di fondo che viene alla luce oggi, con tutta la violenza del caso, visto che sono finiti i soldi. Che dire poi di Legacoop? Il buon Gonella rappresenta centinaia di cooperative allo sbando, che falliscono vantando crediti dalle istituzioni nonostante il sistema cooperativo sia il più accomodante da sempre nei confronti del governo di turno.

Ancora una volta invece esce chiaro il ruolo che svolge il Tav, nella fattispecie la Torino Lione in questo momento: non un fantomatico volano reale dell’economia (visto che è dichiarata fallita dalla nascita nel rapporto costi-benefici), ma l’ultimo appiglio per un sistema economico e politico incapace e allo sbando, che non può più contare sulle ricchezze del passato e tenta, attraverso la grande opera, di spartirsi l’ultimo bottino.

E anche se Virano si affretta a raccontare a tutti che tutto va bene, il cantiere lavora e il treno è in procinto di passare, ci permettiamo di dire a coloro credono in queste favole di fare attenzione, perchè nulla è scontato e il movimento notav contiunua ad essere l’unica certezza per il futuro.

Trascrizione di un amministratore notav presente al convegno:

All’ arrivo davanti al Valentino ci accoglie una numerosa presenza di forze dell’ ordine in parte attrezzate per l’ antisommossa.

Il Convegno comincia puntuale alle 9,40. Moderatore è Francesco Antonioli ( sole 24 ore) che saluta e ricorda che pur non essendoci scritto, questo convegno riguarda anche il TAV.

Gianfranco Carbonato ( Pres. Confindustria) a nome del coordinamento Associazioni imprenditoriali e sindacali del Piemonte. Premetto che questo non vuole essere il solito convegno sul tav. Noi consideriamo quest’ opera iniziata e prioritaria , vitale per il corridoio 3. L’ opera si fa e siccome l’ opera si farà il Piemonte non sarà una Regione isolata. La valle di Susa sarà attraversata da quest’ opera e avrà grandi opportunità di sviluppo. tantissime opportunità : primo lo sviluppo industriale in bassa valle, poi per i servizi turistici con la stazione di susa che sarà formidabile e consentirà il raggiungimento veloce con i treni ad alta velocità. Poi occorre riqualificare il territorio e migliorare il patrimonio artistico e ambientale, l’ aspetto legato alla mobilità di persone e merci. Quelle che vi proponiamo sono idee progettuali in un momento tragico con le notizie di oggi sullo spreed. Questo investimento dovrà avere delle agevolazioni. Ma non parliamo più della Torino- Lione che ormai è un’ opera iniziata.

Paolo Balistreri ( Coordinamento Associazioni imprenditoriali del Piemonte)
Chi siamo ?  Abbiamo messo assieme 16 sigle con la collaborazione del politecnico per pensare allo sviluppo di un territorio con molte difficoltà economiche e sociali.
Che cosa? Un contributo per togliere negatività alla Valle di Susa e pensare positivo.
Come? Non inventarci cose strane ma partire analizzando il piano startegico e le idee della comunità montana. Abbiamo incontrato i Sindaci in due riunioni, una a Torino e una a Susa.
Alcuni sono stati più collaborativi altri meno. Sappiamo di non avere un ruolo istituzionale. le risorse arriveranno dalla Torino- Lione e da altre fonti che abbiamo individuato.

Riccardo Roscelli ( Presidente di SiTI ).  Hanno collaborato le organizzazioni degli imprenditori , sindacati, comunità locali. E’ la prima volta che i territori sono coinvolti. Il Politecnico ha lavorato per proporre risposte al complicato sistema della Valle di Susa. Occorre dare risposte con tempi e risorse e occorre tenere conto delle volontà locali, dare una visione futura della valle di Susa attraverso una sua ridefinizione di identità territoriale .
Rafforzare la coesione interna tra alta e bassa valle.

Attilia Peano ( Professore ordinario di Urbanistica Politecnico di Torino). Sono state individuate 5 fasi . Conoscenza del territorio, assi di intervento, partecipazione delle comunità locali, progetti pilota e prospettive / gestione.
Sono satti analizzati i temi emergenti: mobilità, paesaggio, turismo, edilizia, energia,…..
( da qui in  avanti fino alla fine dell’ intervento vengono proiettate sullo schermo delle immagini, schede progettuali, suggestioni piuttosto velocemente).
PARCO FLUVIALE DELLA DORA E DEL FONDOVALLE:  investimento € 2.850.000/ 3.150.000 divisione in settori esempio ” Comparto panoramico della Chiusa di San Michele”.
PATRIMONIO ARCHITETTONICO a partire dalla città di Susa.
BANDO PER  RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA ED URBANISTICA.
ACCESSIBILITA’ E RICETTIVITA’: attraversamento della Valle di tipo “lento”. “Campeggio Internazionale di Susa ” campeggio di alto livello con parco termale.
COMUNICAZIONE E PROMOZIONE:  “vetrina di valle” un modulo da addossare nei centri storici oppure nelle vecchie stazioni . Esempio di recupero e ridisegnazione urbana della stazione di Sant’Ambrogio ( costo € 1.350.000/ 1.450.000).
Totali 9 progetti non isolati ma messi in rete per un costo totale di 10.000.000 di €

Moderatore: ad una settimana dall’ incontro di Lione vogliamo sapere dalla sua voce a che punto siamo.

Mario Virano : Chiedo scusa ma devo lasciarvi perchè in questo momento a Chiomonte si sta riunendo il Consiglio di Amministrazione di LTF. Come tutti sanno il cantiere è partito e le azioni di disturbo non sono in grado di fermarlo.Il progetto della stazione di Susa non è una cattedrale nel deserto e questo convegmo lo dimostra. Si va verso una normalizzazione della situazione. Ho avuto un po’ di contatti oper sapere in quante valli d’ Italia si sta facendo un’ operazione simile. Non mi risulta vi siano altri casi. Questo significa che la Torino Lione è un motore di opportunità che altre realtà non hanno. .Il 9 gennaio avremo il progetto definitivo.  Il valore del 5% del costo dell’ opera nel tratto italiano, ovvero 140 .000.000 di € che maturano nell’ arco di 10 anni quindi 10-15 milioni di euro all’ anno. Occorre essere molto selettivi e individuare dei progetti faro . Noi stiamo predisponendo con il Comune di Susa la trasformazione della caserma Enri che diventa centro informativo della Torino-Lione , a Modane attira già 20.000 visitatori all’ anno e non ha le attrattività della città di Susa. Questo progetto è già finanziato e e assegnati i lavori da LTF. Assieme a ATC la caserma Cascino ospiterà le maestranze che lavoreranno a Susa poi diventeranno alloggi atc.

Moderatore. Ci ha raggiunto da poco l’ Ass. Bonino in rappresentanza della regione.

BONINO: La nostra bella valle di Susa deve avere delle opportunità. Io sono convinta che ciascuno debba avere il proprio ruolo. Non credo più agli incontri dove si discutono le questioni. Oggi si deve entrare nel merito. Non ci sono più né i tempi né le risorse da parte dello Stato. E’ arrivato il momento di approfondire le linee guida di questo lavoro. dal mese di gennaio vi sarà un tavolo tecnico permanente della giunta sulla Valle di Susa interloquiendo con i Sindaci. Ogni 15 giorni. In due mesi vogliamo concludere un programma di fattibilità. Per metà marzo ci farebbe piacere individuare delle azioni sostenibili, concrete , realizzabili.

Maria Luisa Coppa  (Presidente ASCOM Torino) Sappiamo le grandi difficoltà sui consumi. La Torino-Lione è una delle poche note positive. Io 10-15 anni fa ricordavo una valle estremamente divisa fra alta e bassa valle. Grazie al lavoro dei Sindaci tutte queste divisioni si sono attenuate. Credo che la Valle di Susa si possa porre tra i grandi poli della neve.

Francesco Cudia ( Presidente CNA Piemonte) Chiediamo di recuperare le borgate abbandonate per ospitare le maestranze con le loro famiglie. Si possa intervenire con agevolazioni fiscali per i lavoratori che vorranno comprare o affittare case a prezzi non esorbitanti. Una parte dei lavori siano assegnati alle ditte locali. Faccio i migliori auguri alla tav e alla  no tav ( forse non ho capito bene però è proprio quello che ho sentito) perchè dopo annibale con gli elefanti si è fatta anche l’ autostrada.

Giancarlo Gonella ( Presidente  Legacoop Piemonte) il 50  %  del pil italiano ruota attorno attorno alle infrastrutture e all’ indotto da esse prodotto.

Marcello Maggio ( Segreteria CISL Piemonte) Il Sindacato ha subito condiviso questo percorso, purtroppo dobbiamo registrare il disinteresse  della Regione. Il Piemonte deve ripensare il suo futuro. Dopo questa crisi occore tenere conto dello studio del territorio. Bisogna valorizare le risorse umane presenti sul territorio con percorsi di formazione.

Graziella Rogolino ( ( segreteria CGIL Piemonte) . Noi siamo convinti che questo progetto possa unire le differenti posizioni che vi sono in Valle di Susa.

Cesare Serafino ( Vice presidente confagricoltura Piemonte). Quando venne fatta la tav Milano- Torino, ci siamo battuti per far spuntare un prezzo giusto ai terreni. Quindi abbiamo messo in piedi un ufficio per gli espropri. Alcuni valsusini con motivazioni pretestuose si oppongono e non capiamo il perchè. siamo stati a guardare tra contestatori e ” no blok” ( perplessità tra il pubblico…) . Poi abbiamo studiato il progetto. Le risorse possono essere spese in modo costruttivo per il piano che interesa la valle. Metà della Valle è abbandonata a se stessa. ( poi improvvisamente si blocca, tenta di riprendere ma non ci riesce, silenzio confuso per una ventina di secondi ,il moderatore si scusa ma non può aiutarlo perchè non sa cosa volesse dire). Riprende: l’ agriturismo può offrire ospitalità alle forze dell’ ordine e promuovere i prodotti locali.

Antonio Saitta ( presidente provincia di Torino). Sul TAV ho seguito i cambiamenti del progetto. nel 2005 su sollecitazione degli amministratori della Valle fu richiesto di accompagnare la costruzione della linea con un piano di sviluppo della valle. Ottenemmo un 5% sull’ importo dei costi di quel progetto( all’ ora un miilardo di euro) . Bisogna rivedere il tutto. Ormai tutti sono contenti di questa nuova sensibilità. ma occorre individure il soggetto responsabile. Decida il Governo che sarà il soggetto.

Fabrizio Gatti ( Vice presidente Finpiemonte SpA) Negli ultimi 5 anni Finpiemonte ha erogato in Valle di Susa 28 milioni di €

Valter Marin ( Sindaco di Sestriere) In alta Valle ci sono 10.000 abitanti e 20.000 posti di lavoro nel turismo. Io seguo attentamente il progetto TAV perchè potenzialmente 15 milioni di persone possono essere intercettate. la stazione internazionale di Susa diventa il nodo. All’ interno del movimento no tav sta maturando l’ idea che l’ alta valle offre lavoro.
Noi abbiamo il prodotto neve, ma ci manca l’ arte. Ho avuto l’ occasione di vedere la piazza della Chiesa illuminata di Sant’Ambrogio  con dietrio la sacra di San Michele, mi sono detto ma porca miseria devo poter portare  i miei turisti a vedere queste bellezze.

Gemma Amprimo ( Sindaco Susa). Quanto ha sofferto la Valle di Susa deve diventare un fatto condiviso. Se viene dimenticato, questo rimane solo un percorso doloroso e una poltrona scomoda.  Le paure di molte persone appartenenti al movimento no tav devono avere risposte immediate.Si deve seguire un cronoprogramma certo, non è possibile che si parli per 20 anni di opera prioritaria. Noi amministratori locali ci stiamo mettendo la faccia ma abbiamo bisogno che il governo sia credibile.

Interventi terminati. il moderatore annuncia la non presenza del Presidente Cota e del Sottosegretario Ministero delle Infrastrutture e Trasporti a cui toccava l’ intervento di conclusione dei lavori e invita a continuare lo scambio di idee nel buffet al piano sottostante.