post — 1 Aprile 2017 at 09:36

“pacifici ribelli” in cerca di futuro

La notizia è in apertura dei Tg di domenica, ripresa dai quotidiani del giorno dopo. ” La Russia è incandescente, la tensione altissima”. A marciare oggi erano migliaia per una delle più grandi “proteste anti-governative e contro la corruzione”. Paperelle in mano, scarpe da tennis al collo, una marcia pacifica.

La cronaca: ” Arrestato il leader di opposizione, fonti giornalistiche parlano di 700 fermi, la polizia conferma circa 500 persone”.Gli agenti hanno fatto ricorso ai gas per disperdere la folla. Nei primi giorni di febbraio almeno 250mila persone hanno manifestato a Bucarest e in altre città della Romania: “per chiedere  le dimissioni del Governo e il ritiro del decreto d’urgenza sulla depenalizzazione dell’abuso d’ufficio e di altri reati di corruzione”. Il 4 febbraio 2017 sotto la pressione della protesta popolare il governo rumeno ha ceduto, accettando il ritiro delle “leggi salva corrotti”.

In un bell’articolo sul F.Q.Sandra Bonanni apre così: “Non so quale Paese avrebbe l’energia per resistere a lungo agli stress cui sottoponiamo il nostro. Non so quale democrazia riuscirebbe a sopravvivere ai colpi che quasi ogni giorno riceve da chi avrebbe il dovere di proteggerla. Nessun Paese nessuna democrazia possono farcela.Prima o poi accade l’incidente …”

È di questi giorni la notizia: “Pronto un decreto che imbavaglia il parere dei cittadini sulle grandi opere”. Pronta la bozza del Governo sulla Nuova Valutazione di Impatto Ambientale ( V.I.A.) “Provvedimento indecente e criminogeno” per le associazioni ambientaliste.  Altro che partecipazione e trasparenza per evitare conflitti a lavori avviati! Il Governo Gentiloni intende mettere il “bavaglio ai cittadini” che vogliono dire la loro su inceneritori, TAV, gasdotti, cave, rifiuti e tutti quei progetti a grave impatto e danno ambientale. Si legge in una nota sottoscritta da 13 associazioni ambientaliste :”È  un testo criminogeno e, in qualche passaggio, anche eversivo dello Stato di Diritto”. Per decine di categorie di opere niente partecipazione dei cittadini. Così si intende sottrarli all’influenza delle comunità che più facilmente fanno sentire la propria voce con le istituzioni locali. Si cerca così di superare surrettiziamente l’esito referendario del 4 dicembre,quando è stata bocciata anche la riforma dell’art.117 Cost.che prevedeva un forte accentramento”. Tutto questo sta avvenendo in concomitanza ad una intervista rilasciata al settimanale Espresso dal Ministro Delrio: “Basta con i mega appalti”. Grandi opere? “Meglio tanti piccoli progetti e poche grandi opere. Solo quelle veramente utili”…. “Vanno realizzate le opere di cui la popolazione è convinta, il dibattito pubblico deve essere la precondizione per farle”…”Siano piccole o grandi, deve trattarsi di opere veramente utili.Questo principio fa parte del nostro programma di governo e lo stiamo attuando”.

Il ministro definisce la To-Lione un corridoio europeo, un’opera sicuramente utile… Una replica alle Sue osservazioni è doverosa: il progetto prevede un tunnel di 57Km nel massiccio d’Ambin, dove sono presenti giacimenti di uranio  come documentato dal CNR fin dal 1965. 100 medici della Valle di Susa hanno sottoscritto un manifesto pubblico di denuncia per la concreta possibilità di severi danni alla salute pubblica per le contaminazioni  di amianto e uranio. Un’ opera che devasta il territorio di un’intera valle con milioni di metri cubi di materiale estratto e per ciò osteggiata dai cittadini e da molti  amministratori. Un’opera che esiste già e dove già viaggia l’alta velocità Francese (TGV) tra Parigi e Milano.  Da queste interviste preconfezionate emerge quanto l’informazione soffra di un duplice male: da una parte è sotto attacco perché gli editori sono sempre più servili nei confronti del Governo. Dall’altra, i giornalisti coraggiosi subiscono minacce gravissime e intimidazioni. Egregio Sig. Ministro gli atti delle  perizie sul Mosè, le inchieste Milano-Genova,in cui parla il primo pentito delle grandi opere,G.De Michelis colui che ha occupato per più di vent’anni una posizione strategica nella mappa delle infrastrutture nazionali,ci raccontano che la corruzione e l’illegalità affliggono il Paese, dal Sud alle Alpi. Le cronache della corruzione dilagante sono ripetitive, l’indignazione è assente, la classe politica è vaccinata contro la vergogna morale. La voce degli onesti soffocata sotto un mare di volgarità. La magistratura ci dice che le leggi varate non servono, in certi casi sono dannose, perché aiutano a delinquere. L’ insegnamento che possiamo trarre da queste due azioni di rivoluzione popolare democratica e pacifica, in Russia e Romania, è l’appassionata coalizione di migliaia di persone che si riscoprono “pacifici ribelli” in cerca di valori per un futuro migliore. Consapevoli che per ottenerli è necessario rivendicarli poiché uno Stato corrotto te li può solo negare.

Chi lotta può perdere sul campo, però chi non lotta ha già perso in partenza.

Franco Trivero 

Cittadino No TAV