post — 6 Marzo 2025 at 14:51

OLTRE IL DANNO PURE LA BEFFA: LA SCONCERTANTE VARIANTE DI PROGETTO E LA FUTURA DISCARICA INTERNAZIONALE DI SUSA

Dopo la ridicola zuffa dei giorni scorsi rispetto all’ipotesi di spostamento della stazione internazionale da Susa a Bussoleno, il primo cittadino segusino deve ora fare i conti con quella che, invece, è una sconcertante sicurezza: lo smarino che doveva essere stoccato e lavorato nel sito di Salbertrand verrà tradotto nella piana di Susa.

Stiamo parlando del materiale di risulta del futuro ed eventuale tunnel di base che, a causa dell’”indisponibilità” (cit.) delle aree interessate dal cantiere di Salbertrand, dovrà essere temporaneamente trasferito a Susa perché il sito posto nel piccolo paese dell’alta valle, per motivi legati alle grandi difficoltà nella bonifica dell’area (piena zeppa di rocce di amianto), non potrà essere utilizzato nella prima fase di cantierizzazione.

Telt e Arpa fanno sapere che milioni di metri cubi di materiali verranno spostati da Chiomonte a Susa e depositati per poi essere lavorati nelle aree dell’autoporto (una volta completato il suo trasferimento a San Didero) e della pista di guida sicura, in quello che viene già da ore definito “sito di stoccaggio temporaneo” e che sta venendo già militarizzato aprioristicamente in questi giorni.

Susa e i suoi cittadini, non solo dovranno fare i conti con almeno dieci anni di disagi alla viabilità e cantieri, ma dovranno anche subire le pesantissime nocività portate dallo stoccaggio dello smarino in un luogo che nella variante di progetto intanto non prevederà strutture fisse (ma degli enormi gazebo) e certamente non è adatto ad ospitarlo in quanto zona altamente ventilata. Questo si tradurrà sicuramente in polveri sottili che si diffonderanno non solo nell’aria della cittadina, ma in tutta la Valsusa.

Per non parlare del quotidiano via vai di camion che faranno su e giù per la valle da Chiomonte a Susa e poi successivamente a Caprie e Torrazza, centinaia e centinaia di volte, portando con sé materiale pericoloso per la salute di tutte e tutti, rumore, smog e dispersione di polveri sottili, ma anche Pfas, come il governo svizzero ha confermato di aver rinvenuto dopo lo scavo del tunnel del San Gottardo.

Ci rimane fortemente il dubbio se davvero questo sito sarà temporaneo.

Conosciamo bene con chi abbiamo a che fare. Per cercare di rincorrere un cronoprogramma che è stato modificato centinaia di volte nel corso degli anni, Telt attraverso trucchi e trucchetti per evitare figure barbine, ha sempre parlato di temporaneità nei disagi a fronte di enormi benefici. Ci viene da pensare che questa situazione evidentemente di comodo per loro ma terrificante per i valsusini e le valsusine, fin da ora potrebbe essere considerata definitiva fino alla fine dei lavori di costruzione del tunnel di base…che chissà quando sarà!

Insomma, ancora una volta Telt, ha calpestato gli abitanti e le amministrazioni della nostra valle, fa calare sulle nostre teste e attua una variante di progetto volta esclusivamente ad evitarsi l’ennesima grana, scaricandola sulla popolazione.

Ben arrivato Tav a Susa: dopo gli espropri, cominciamo col primo cantiere, un grande deposito di materiale di scavo polveroso, inquinante e inquinato, che verrà sversato, vagliato, ricaricato. Una vera e propria discarica a cielo aperto!