Per i pendolari che quotidianamente si spostano sulla tratta ferroviaria Bardonecchia – Torino, i disagi sono praticamente all’ordine del giorno.
Sono gli studenti e i lavoratori a fare maggiormente i conti con questa allucinante situazione che va avanti ormai da mesi: ritardi accumulati nella più felice delle ipotesi e cancellazioni a tappeto in quella peggiore. Centinaia e centinaia di persone, che, per spostarsi verso il proprio luogo di lavoro o verso le proprie sedi scolastiche e universitarie, si trovano costrette a cercare vie alternative, sicuramente più stressanti, costose e non sempre possibili.
Una condizione che sembra non poter migliorare nonostante sia intervenuta anche l’Unione Montana Valle Susa, che, nella persona del suo presidente, ha avuto nel mese di dicembre scorso un colloquio con i vertici di Trenitalia insieme all’assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi e ai sindaci dei comuni valsusini interessati dalla tratta.
Se, da un lato, le rassicurazioni sono state molteplici, dall’altro è evidente che nella pratica nulla sia cambiato.
Alla faccia del trasporto pubblico ed efficiente che quotidianamente ci viene propinato insomma!
Forse, il signor Gabusi, invece di promuovere ai quattro venti la realizzazione della linea ad alta velocità Torino – Lione e delle opere di accompagnamento a questa, dovrebbe iniziare a preoccuparsi e dedicarsi maggiormente a quello che, a tutti gli effetti, dovrebbe essere un servizio funzionante e funzionale agli spostamenti dei e delle cittadini/e.
L’assessore che tanto si prodiga in salamelecchi a destra e a manca, grato all’attuale governo per aver stanziato ulteriori e ingenti fondi (sempre pubblici, ci teniamo a ricordare!) per la costruzione della NLTL, anziché crogiolarsi nell’idea di un’infrastruttura essenziale per l’economia del Piemonte, potrebbe rivolgere la sua attenzione alla piana di Susa e al disastro irrimediabile che comporterebbe l’inizio dei lavori nella frazione di San Giuliano: un immenso cantiere di 400.000 mq con annessa e sostanziale modifica delle SS 24 e 25 e delle strade di accesso alla città, deviazione dell’autostrada e rifacimento dello svincolo. Se questa cantierizzazione prenderà mai il via sarà, inoltre sospesa la linea ferroviaria tra Susa e Bussoleno, con sostituzione attraverso il servizio autobus. Ma non è finita qui! La previsione della durata dei lavori e quella di sei anni. Lasso di tempo in cui è previsto anche l’innalzamento fino a sette metri della linea ferroviaria tra Susa e Bussoleno.
Continuare a credere fermamente e a parteggiare per la linea Torino – Lione è da sempre uno schema di pensiero e azione estremamente perdente. Il modello alta velocità fa acqua da tutte le parti, lo sappiamo bene.
Sicuramente sarebbe meglio volgere il proprio sguardo alle tante tratte regionali che, da più parti dell’Italia, chiedono ammodernamento, lavori strutturali ed efficienza per una migliore qualità di vita negli spostamenti dei tanti e delle tante pendolari che quotidianamente si muovo su e giù per lo stivale.