post — 22 Gennaio 2025 at 15:17

Comitato Acqua SiCura: “Analisi dei PFAS nelle acque potabili di 235 comuni italiani: Bussoleno il comune record in Italia per quantità di PFOA. È una sostanza cancerogena.” VENERDI’ 24/01 ORE 18 BUSSOLENO – PIAZZA DELLA STAZIONE – INIZIATIVA PUBBLICA

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa del “Comitato Acqua SiCura” in merito all’ultima campagna di analisi indipendenti portata avanti in Valsusa dall’ONG Greenpeace.

Il PFOA, dopo Gravere e Chiomonte nel 2023, è stato ritrovato anche a Bussoleno e Bardonecchia. Altri composti pericolosi come PFOS e TFA presenti a Bussoleno e nelle acque valsusine. Il Comitato L’Acqua SiCura: “ Le analisi di SMAT e quelle di Greenpeace portano a 25 i comuni della Val Susa interessati dall’inquinamento. Il record italiano di PFOA di Bussoleno è l’ennesima conferma di una situazione inaccettabile per la salute degli abitanti e per l’ambiente naturale di una valle alpina. Adesso basta attese e rinvii, SMAT e ATO forniscano tutti i dati in loro possesso. Vogliamo analisi di ARPA nei cantieri, nelle grandi opere legate al TAV, nei siti di deposito materiali e smaltimento illegale di rifiuti e su ogni altra possibile fonte di contaminazione delle acque. Subito una indagine indipendente affidata dalle Unioni Montane al CNR”. Che cosa inquina le acque di una vallata alpina senza siti produttivi di PFAS e senza che queste sostanze vengano ufficialmente utilizzate in grandi quantitativi, necessari per inquinare le acque in questo modo?

Bussoleno ha un posto in primissimo piano nella mappa di Greenpeace delle acque potabili più inquinate da PFAS in Italia. La campagna di analisi indipendenti portata avanti dall’ONG ha coinvolto campioni prelevati in 235 comuni. I dati che riguardano i campioni di acqua potabile raccolti lo scorso settembre direttamente da Greenpeace dalle fontane pubbliche della Valsusa parlano chiaro e sono difficilmente contestabili: confermano quanto anche le analisi di SMAT hanno certificato almeno a partire dal 2023, ovvero che la Valsusa è una valle alpina con una situazione diffusa e preoccupante di inquinamento da PFAS nelle proprie acque. L’elemento che rende ancora più significativo il caso è che in una fontanella pubblica di via Walter Fontan, nel comune di Bussoleno, troviamo la più alta quantità rilevata di un PFAS denominato PFOA (28,5 ng/l) di tutti i 235 comuni, e che si tratta del composto che la IARC ha inserito nella lista dei “cancerogeni per l’uomo”.  È la stessa sostanza riscontrata nelle analisi SMAT del 2023 in quantità ancora più elevate e vicine al limite di legge a Gravere, Chiomonte e in altri comuni della valle, e questo costituisce un motivo in più per una indagine mirata a stabilire la causa dell’inquinamento e a porvi rimedio con bonifiche e monitoraggi. Senza contare i casi già segnalati di Villar Dora e Caselette, dei quali non conosciamo i PFAS specifici e dove proprio Caselette è stato a un passo dal superamento dei limiti di legge.

L’acido trifluoroacetico (TFA) invece fa la sua comparsa per la prima volta nelle acque valsusine grazie alle analisi commissionate da Greenpeace e anche qui c’è da rilevare la sua presenza in elevate quantità di nuovo a Bussoleno ma anche a Sant’Ambrogio e Gravere. La contaminazione dell’acqua da parte di questa sostanza può essere molto complicata da rimuovere e desta quindi ulteriore preoccupazione.

Le quantità rilevate rientrano nei limiti di legge in vigore dal 2026, che però sono viziati da ricerche ormai superate da nuove evidenze dei rischi per la salute e influenzati dalle lobby dei produttori di PFAS: la loro pericolosità è stata accertata anche a quantità ben al di sotto del limite di legge, e diverse nazioni come gli Stati Uniti e in Europa la Danimarca, la Germania, i Paesi Bassi, la Spagna e la Svezia hanno stabilito limiti molto inferiori per queste sostanze. La quantità di PFOA ritrovata a Bussoleno supera di sette volte i limiti oggi in vigore negli Stati Uniti e non sarebbe considerata potabile. L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha dichiarato che i futuri limiti di legge per i PFAS sono inadeguati a proteggere la salute umana, mentre L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha già indicato da parte sua limiti di assunzione di gran lunga inferiori a quelli di legge, allo scopo di tutelare la salute umana.

Nel 2023 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha completato le valutazioni circa la cancerogenicità di due molecole appartenenti al gruppo dei PFAS: l’acido perfluoroottanoico (PFOA) e l’acido perfluoroottanosolfonico (PFOS).  Dopo aver esaminato attentamente l’ampia letteratura scientifica, il gruppo di lavoro, composto da 30 esperti internazionali provenienti da 11 Paesi, ha classificato il PFOA come «cancerogeno per l’uomo» e il PFOS come «possibile cancerogeno per l’uomo». Entrambe sono state trovate nell’acqua potabile di Bussoleno.

 

 Comitato Acqua SiCura

*Foto: fonte Greenpeace


Ad un anno dai dati ufficiali pubblicati da Greenpeace, che hanno mostrato come nelle acque potabili della Valsusa ci sia la più alta concentrazione di PFAS di tutto il Torinese, come valsusini ci ritroveremo per un sit-in informativo e di protesta.

Non ci bastano più le rassicurazioni di SMAT, che pensa di risolvere il problema allacciando tutti i comuni all’Acquedotto di Valle mettendo così sotto il tappeto l’inquinamento di tutte le altre sorgenti e corsi d’acqua.

Non ci interessa la scusa dei “limiti di legge” che sappiamo che si preoccupano di tutelare più chi inquina che la nostra salute.

Non ci accontenteremo più delle risposte delle istituzioni che fanno spallucce dicendoci che i PFAS sono ovunque.
I PFAS non sono ovunque: sono soprattutto in Valsusa, dove ufficialmente non ci sono aziende che li producono o utilizzano e dove siamo noi ad avvelenarci ogni giorno!

Vogliamo che tutte le acque e tutti gli ambienti naturali della valle siano privi di questi agenti nocivi di origine industriale. Cantieri di grandi opere, camion e siti coinvolti in deposito di materiali o smaltimento illegale di rifiuti vanno subito controllati.

Vogliamo indagini indipendenti che ci dicano chi inquina le nostre acque e quali sono le cause, una bonifica del territorio compromesso e analisi tutti i mesi in tutti i comuni.

Saremo in piazza venerdì 24 gennaio alle 18.00 a Bussoleno, in Piazza della Stazione, per ribadire tutto ciò a SMAT, ARPA, ASL, Unioni Montane e sindaci.

Zero Pfas in Valsusa!
Vogliamo acque sicure!

Comitato Acqua SiCura