documenti, movimento — 21 Febbraio 2010 at 17:58

LA VALLE RESISTE CON PACIFICA DETERMINAZIONE

Odg dell’assemblea NO TAV di Bussoleno

LA VALLE RESISTE CON PACIFICA DETERMINAZIONE
I cittadini riuniti in assemblea al polivalente di Bussoleno il 19 febbraio 2010
  1. esprimono piena e fraterna solidarietà a Marinella e Simone, massacrati dalle forze di polizia nel corso di una pacifica protesta contro la campagna di militarizzazione e trivellazione del nostro territorio;
  2. chiedono l’apertura immediata di una inchiesta che porti all’allontanamento dalle forze di polizia di quei militari che si sono macchiati di questa vile aggressione nei confronti di cittadini inermi, donne e giovani unicamente responsabili di difendere la Valle dalla devastazione del TAV;
  3. si attivano fin da ora a raccogliere documentazione fotografica e testimonianze per far conoscere a tutti il quadro preciso della barbara aggressione subita;
  4. chiedono che si proceda subito a promuovere la legge di iniziativa popolare che consente l’identificazione di ogni componente delle forze di polizia in servizio, la responsabilità della catena di comando, l’obbligo di collaborare con i magistrati, la non prescrizione per reati commessi da agenti di polizia durante il servizio.
  5. ribadiscono la necessità di interrompere immediatamente la farsa dei sondaggi, che è anche una palese truffa ai danni della nazione e dell’Europa;
  6. ricordano che la volontà popolare inequivocabile, contro qualsiasi tracciato di nuova linea ferroviaria, si è già manifestata con la petizione popolare di 32 mila firme, raccolte in soli due mesi, e consegnate al Parlamento europeo di Strasburgo il 25 settembre 2007; la stessa volontà popolare è stata ulteriormente rafforzata e confermata dalla manifestazione dei 40 mila del 23 gennaio 2010 a Susa;
Le provocazioni mediatiche che da mesi cercano di falsificare i termini della lotta contro il TAV presentandoci come minoranza violenta soltanto perché affermiamo con forza il NO al TAV e alla mafia, hanno preparato il terreno agli incendi dolosi che hanno distrutto i presidi di Borgone e Bruzolo, sedi aperte e naturali di socialità e democrazia dal basso.
Richiamiamo alla memoria dei più vecchi e all’attenzione dei cittadini più giovani, che la storia del nostro paese, e la Valle in particolare, ha già conosciuto inquietanti analoghi episodi; perché il fascismo arrivò al potere proprio attraverso la distruzione fisica dei luoghi di aggregazione e maturazione sociale, le case del popolo e le cooperative!
L’attacco fisico violento da parte delle forze di polizia contro i cittadini che si oppongono alla devastazione della loro Valle, le intimidazioni mafiose che sono culminate nella distruzione dei presidi del popolo NO TAV, vere case della democrazia, devono essere conosciuti anche fuori della Valle, a Torino, in tutta Italia, in Europa!
I Valsusini, e con loro la parte pulita del paese, sanno che il TAV, oltre che essere inutilela Torino-Lione c’è già e lavora al 30% delle sue possibilità – e devastante, specie in una zona a grande fragilità idrogeologica e già pesantemente infrastrutturata non porta lavoro.
I Valsusini sanno che i lavori utili sono altri: manutenzione e salvaguardia del territorio, miglioramento del materiale rotabile e del servizio ferroviario per i pendolari, investimenti nelle energie rinnovabili e nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio naturale, storico e turistico della Valle, senza sprechi e corruzione, come confermano i debiti e la devastazione che le recenti olimpiadi ci hanno lasciato.
La difesa della Valle di Susa coincide con la difesa della democrazia.
La Valle di Susa resiste, con pacifica determinazione.