agenda — 17 Novembre 2021 at 17:00

UNA PIOGGIA DI QUERELE SU MOLINARI. Il Movimento No Tav contro le diffamatorie dichiarazioni del Direttore de “La Repubblica”

Venerdì 19 novembre – ore 9.00 Palazzo di giustizia – Corso Vittorio Emanuele II, 130, Torino

Venerdì 19 novembre, alle ore 9, ci ritroveremo davanti al Tribunale di Torino, per l’iniziativa Una pioggia di Querele su Molinari. Tutte e tutti insieme andremo a depositare le prime querele contro le diffamatorie dichiarazioni fatte da Maurizio Molinari, Direttore de “La Repubblica”, all’interno della trasmissione televisiva “Mezz’ora in più”, diretta da Lucia Annunziata, lo scorso 10 ottobre.

 Durante la trasmissione, il Direttore de La Repubblica, Maurizio Molinari ha affermato che i No Tav sono un’organizzazione violenta, quanto resta del terrorismo italiano degli anni ‘70. Aggrediscono sistematicamente le istituzioni, la polizia, anche i giornali, minacciano i giornalisti a Torino e la cosa forse più grave è che sono in gran parte italiani che si nutrono anche di volontari che arrivano da Grecia, Germania e a volte dalla Francia – e ha proseguito – per un torinese No Tav significa sicuramente terrorista metropolitano; chiunque vive a Torino ha questa accezione. Concludendo poi con l’affermazione “la cosa più grave nei confronti dei No Tav è che siccome si avvolgono di una motivazione ambientalista, quando questa motivazione viene legittimata, loro reclutano, con una dinamica che ci riporta davvero agli anni ‘70.

 Sono anni ormai che i mass media tentano inutilmente di tacciare i No Tav come violenti, mentre sappiamo bene che l’unica vera violenza è quella che è stata imposta dai tanti governi che si sono susseguiti in questi ultimi trent’anni che, senza preoccupazione alcuna, hanno portato avanti un progetto criminale e devastante, per l’ambiente e per la salute di chi vive la Valsusa, costringendo gli abitanti a dover convivere con le situazioni più disparate: dalla militarizzazione alla cantierizzazione di intere aree boschive, dalle violenze perpetuate negli anni dalle forze dell’ordine ai danni di tanti/e No Tav, che si sono ritrovati con ossa rotte, teste aperte e intossicazioni provocate dai gas lacrimogeni al cs (vietati dalla Convenzione di Ginevra). Inoltre, la Procura aveva già provato ad accusare diversi No Tav di terrorismo, cosa poi totalmente smentita dalla Corte di Cassazione.

Ecco perché, di fronte a certe dichiarazioni che nulla hanno a che vedere con la realtà di quello che è il movimento No Tav, sentiamo la necessità di attaccare per difenderci, un’altra volta, da questi gravi soprusi, consapevoli che la nostra comunità in lotta ha chiaro quanto sia in difficoltà la controparte e tutti gli agenti ad essa correlati, come gli stessi mass media.

 Le ragioni del Movimento No Tav sono sempre state chiare nell’affermare il blocco totale di un’opera che toglie risorse e servizi a tutte e tutti, utilizzando ingenti fondi per distruggere l’ambiente e con esso anche il futuro di chi vive i territori e delle generazioni più giovani. Ma quello che più spaventa i signori dal “profitto prima di ogni cosa” è proprio la determinazione di un movimento che non ha mai fatto un passo indietro, che non è mai sceso a compromessi, che non ha intenzione di vendere la propria pelle a nessun prezzo e proprio per questo hanno tentato in tutti i modi di descriverlo in modi errati con la speranza che nel tempo scemasse l’immensa partecipazione che ha sempre dimostrato invece di ricevere il Movimento No Tav, lo stesso che a testa alta, ogni giorno si confronta con la ferocia dei tribunali.

Per tutte queste ragioni, ci ritroveremo venerdì 19 novembre, alle ore 9, davanti al Tribunale di Torino per far capire al Sig. Molinari e a tutti quelli come lui che prima di parlare bisognerebbe soppesare le parole perché la possibilità di avere attenzione mediatica, senza alcun tipo di contraddittorio, per affermare inoltre falsità conclamate è uno sport che in molti dovrebbero smettere di praticare.

Ancora una volta ci ritroveremo a lottare, questa volta con una pioggia di querele, perché a sarà dura, sì, ma per loro!

Avanti No Tav!