post, top — 25 Maggio 2017 at 08:00

Savio chiama i no tav rispondono. Domenica 28 maggio ore 18 a Chiusa San Michele

Giungono al movimento no tav in queste ore alcune righe che ben inquadrano la situazione del lavoro in valle di Susa e le balle raccontate da governo e Telt.
A scriverle sono i lavoratori della Savio, storica azienda della valle immersa in una profonda crisi le cui sorti sono ancora da scrivere.
Come lavoratrici e lavoratori Savio dopo mesi di lotta intendiamo scendere in strada per continuare la nostra battaglia insieme agli abitanti della valle di Susa.

Chiediamo la salvaguardia dei posti di lavoro sul territorio. Chiediamo che le risorse economiche vengano investite con criterio e lungimiranza.

Progetti come la Torino Lione devastano il nostro territorio mentre le fabbriche chiudono.

Invitiamo quindi tutti gli abitanti della valle e i no tav a partecipare!

Non possiamo che rispondere ed aderire alla mobilitazione. Poche ore sono passate dalle roboanti dichiarazioni del Pd e di Virano ed ecco i risultati di occupazione sul territorio. Posti di lavoro, investimenti, bandi di gara ed ecco l’ennesima azienda che minaccia la chiusura. Il nostro punto di vista è chiaro e semplice, miliardi di euro per un’opera inutile che distrugge un territorio intero contro centinaia di aziende in crisi che con pochi ed oculati investimenti ritroverebbero un futuro. Chi decide questi investimenti sono il partito democratico e i suoi alfieri territoriali come Chiamparino, Ferrentino, Virano e Foietta che a braccetto governando in questi anni il nord-ovest sono riusciti a produrre una devastante crisi economica. A braccetto di imprenditori come Marchionne (uno per tutti) con il quale amavamo passare insieme le serate al tavolo da gioco alla faccia di tutti i lavoratori spinti alla fame e nelle difficoltà. Gli stessi fenomeni da baraccone che oggi pensano al futuro di questo territorio proponendo cantieri fini a se stessi, finiti i quali finirebbe in ogni caso la prospettiva economica. Gli stessi che con lacrime di coccodrillo si presentano di fronte alle fabbriche provando ad aprire tavoli di trattativa in regione e magari arrivando a dire che è colpa dei  no tav se si blocca il progresso. Noi una scelta invece la vogliamo fare, scendiamo in piazza con i lavoratori della valle, contro chi sulle loro spalle specula e vuole speculare, imprenditori spregiudicati e politicanti da strapazzo.