post — 1 Febbraio 2022 at 10:34

La Valsusa brucia di nuovo: il pianeta ci sta presentando il conto

Una conclusione assai strana quella dei giorni della merla che notoriamente sono i giorni più freddi dell’anno.

In questo week end, infatti, in tutto l’arco alpino si sono registrate temperature altissime fino a 20°C.

Una condizione a cui ci stiamo abituando già da tempo a causa del costante surriscaldamento globale che sta portando rapidamente allo scioglimento dei ghiacciai e alla desertificazione di intere aree del pianeta.

Proprio a causa della siccità e delle giornate ventose è iniziata, in Valsusa e non solo, una nuova stagione di allarme incendi sulle nostre montagne che hanno richiesto l’intervento degli elicotteri.
Come incidono i cambiamenti climatici sul rischio di incendi? Con l’aumento delle temperature, aumentano anche le probabilità di eventi estremi, andando a destabilizzare tutti gli ecosistemi che risentono in maniera significativa di queste variazioni: cambiamenti nel ciclo delle piogge, nella quantità di acqua e umidità presente nel terreno, nell’energia dei venti e nei periodi di siccità sempre più lunghi e più frequenti sono condizioni che predispongono gli incendi, aggravate dall’impatto umano diretto, quale degrado, consumo insostenibile, deforestazione, abbandono di aree agricole e pascolive, e mancata gestione del territorio.
Il pianeta ci sta presentando il conto.
Nel 2021 solo in Italia, sono bruciati oltre centomila ettari di territorio, boschi, oliveti e campi coltivati, un’area quattro volte più grande rispetto alla media 2008-2020, in un bilancio che, secondo proiezioni diventate sempre più affidabili, è destinato ad aggravarsi.

In altre parole, i cambiamenti climatici causati dalle azioni umane stanno determinando condizioni meteorologiche estreme che porteranno sempre più rapidamente a condizioni ambientali e umane sempre più disastrose.

È ora di creare politiche che mirino davvero ad un’inversione di rotta sui cambiamenti climatici, a due anni dalla dichiarazione di emergenza climatica, la Regione Piemonte non ha ancora nessun piano concreto per affrontare questa crisi.

Il tempo scorre, la temperatura globale aumenta e non siamo più disposti a sentire chi ancora, nonostante tutto, continua a parlare di TAV e quindi di:

Tonnellate di CO2

Trasporto su strada

Smarino

Dissesto idrologico

Cementificazione

Devastazione ambientale

Speculazioni.