post — 15 Febbraio 2019 at 15:39

Conferenza stampa notav: dopo l’analisi costi benefici smilitarizzate il territorio!

Si è svolta oggi presso la sede di Pro Natura a Torino la conferenza stampa del movimento No Tav, convocata per poter prendere pubblicamente parola poiché oggi nel dibattito pubblico rispetto alla vicenda Torino –Lione manca una della voci protagoniste dell’opposizione a questa grande opera inutile, la nostra.

Una conferenza stampa che non è entrata nel merito dell’analisi costi-benefici delegando ai tecnici del movimento tale compito (un incontro è già previsto il 1 marzo prossimo a Caprie), ma che è servita a sancire la presa d’atto di un’analisi che finalmente certifica ciò che da quasi 30 anni il movimento ha sempre dichiarato ossia che il Tav è un’opera inutile, dai costi spropositati e che porta una devastazione del territorio ingiustificabile.

Fino ad oggi le uniche risposte date dallo stato alle nostre giuste rivendicazioni sono state quelle della magistratura e delle forze dell’ordine, da oggi invece è certificato, messo nero su bianco in maniera incontestabile e questa non può che essere una buona notizia.
Se siamo giunti fino a qui è merito di una lotta popolare che da quasi 30 anni ha continuato ad opporsi con tutti i mezzi necessari, che ha visto scendere in piazza fianco a fianco abitanti della valle ed amministratori, giovani ed anziani e che ha saputo alternare momenti di conflitto ad altri di sensibilizzazione ed informazione, che ha visto decine di esperti, tecnici e giuristi lavorare ininterrottamente per poter dimostrare in tutte le sedi immaginabili la realtà delle cose.

La certificazione dell’inutilità della Torino Lione non ci basta, da sempre pensiamo alle alternative di destinazione di quei fondi per qualcosa di realmente utile al paese, alla piccole opere indispensabili, alla sicurezza delle scuole, dei territori per combattere l’incuria con cui da sempre abbiamo a che fare.

Il dibattito sul Tav merita serietà ed attenzione.

Oggi dobbiamo ragionare seriamente ed essere conseguenti all’analisi costi benefici pertanto chiediamo l’immediata smilitarizzazione del territorio e lo smantellamento del cantiere di Chiomonte, in cui i lavori sono di fatto da oltre 9 mesi fermi, poiché neanche un metro della nuova ferrovia è stato costruito, solo un piccolo tunnel geognostico per le operazioni di studio propedeutiche al progetto definitivo.

Dopo la fine del mandato di Foietta, commissario di governo sulla Torino Lione, da ora impegnato nella campagna elettorale di Chiamparino (dichiarato da lui oggi) alla faccia dell’imparzialità vantata in tutti questi anni, e dell’inutile Osservatorio, crediamo che l’opera non potrà dirsi completa senza che anche Virano, a capo di Telt, sarà mandato a casa.

In questi anni migliaia di No Tav sono stati indagati e denunciati, centinaia di processi sono stati messi in campo dalla Procura, centinaia di arresti e anni di galera dati ai tanti attivisti del movimento come se fossero noccioline. Oggi sappiamo che la lotta di queste donne e di questi uomini ha evitato che il pese sprecasse miliardi per un’opera inutile pertanto dobbiamo impegnarci in una futura soluzione politica, come ad esempio l’amnistia per tutti i reati sociali legati alla lotta contro il Tav.

Rilanciamo pertanto con forza il prossimo appuntamento del movimento No Tav il 23 Marzo a Roma, una grande ed importante manifestazione nazionale organizzata con tutte le realtà di queste paese che negli ultimi decenni hanno lottato contro le grandi opere inutili e per la difesa dei territori.
Questa manifestazione porterà in piazza anche un altro tema, sempre più centrale, quello del cambiamento climatico e della necessità di mettere in campo delle azioni collettive e a livello mondiale affinché non si giunga alla catastrofe climatica ed ambientale a cui altrimenti siamo evidentemente condannati. Siamo ancora in tempo per fermare tutto questo!

Rivendichiamo con orgoglio questi quasi 30 anni di lotta ed ora pretendiamo dei fatti.
Se l’opera andrà avanti ci troverete per i prossimi 30 anni dove siamo sempre stati, sulle barricate e pronti a lottare.