post — 26 Gennaio 2021 at 16:52

Comunicato delle detenute in sciopero della fame

In data odierna, a seguito dell’impegno concreto da parte dell’Amministrazione carceraria di garantire, ad effetto immediato, la possibilità di usufruire delle 6 ore ministeriali previste per i contatti con i propri familiari e a seguito delle notizie pubbliche rispetto al piano prevenzione Covid che da marzo riguarderà tutta la popolazione detenuta, decidiamo di sospendere lo sciopero della fame giunto oggi al 6° giorno.

Nonostante siano innumerevoli le evidenze del fallimento del sistema carcerario, siamo soddisfatte oggi del piccolo ma importante risultato raggiunto.

Abbiamo oggi, in presenza della Garante dei detenuti del Comune di Torino, stilato un elenco di tutto ciò che con urgenza dev’essere affrontato al fine di garantire una detenzione almeno dignitosa.

Gli argomenti esposti sono stati i seguenti:

  • carenza dei percorsi rieducativi di formazione all’interno del carcere e di reinserimento lavorativo e abitativo all’esterno di esso;
  • eccezionalità del Tribunale di Sorveglianza di Torino, ma a livello nazionale per la severità dei provvedimenti presi circa le misure alternative;
  • gravi carenze strutturali e igieniche all’interno della Casa Circondariale;
  • assenso totale di un precorso di sostegno alle donne vittima di violenza;
  • dotazione a tutte le detenute in ingresso e già presenti in carcere di un regolamento penitenziario;
  • miglioramento del vitto quotidiano;
  • rimozione griglie strette oltre le sbarre delle finestre;
  • acqua calda in cella;
  • ristrutturazione docce comuni;
  • maggiore garanzia serale di rapido intervento in caso di criticità;
  • garanzia circa il rispetto delle regole della sezione aperta (ore di apertura).

Concludiamo auspicando che si possa al più presto rendere ammissibile la proposta di scarcerazione anticipata (75 gg retroattivi) a tutte le tipologie di reato compreso il 4-BIS.

Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenute in questi giorni faticosi, non facendoci sentire sole e dando voce alla nostra protesta.

Dana, Fabiola, Stefania, Emanuela.