post — 5 Marzo 2019 at 10:38

Bandi TAV Torino Lione: riepiloghiamo gli elementi fondamentali

 

In questi giorni si parla del lancio dei bandi per le gare del tunnel di base da parte di Telt. Una mossa tecnica che vuole rispondere, da parte del sistema Tav, alla pubblicazione dell’analisi costi benefici negativa e tentare di far avanzare l’iter dell’opera per mettere in difficoltà la pausa attuale.

Non ci sono magie particolari da fare da parte del ministero per fermare tutto ciò, basterebbe attenersi ai regolamenti e prendere delle decisioni chiare come quella di bloccare l’operato di Telt, che è sotto diretta responsabilità del governo.

Il non agire non può essere letto come un prendere tempo, al contrario!

Pubblichiamo qui alcuni elementi fondamentali della vicenda redatti dalla Commissione Tecnica Torino Lione

1)  Come chiaramente indicato, Telt non può avere alcun titolo o via libera (ancorché in silenzio-assenso) al lancio delle gare Tav. Qualora procedesse in tal senso, questo comporterebbe una grave e diretta violazione degli accordi Italia Francia che sono legge vigente dello Stato. Il Governo è direttamente responsabile dell’operato di Telt.

2)  I residui fondi UE (CEF) attualmente a disposizione per la Torino Lione sono già persi anche in presenza di proroga al 2020. Le attività finanziate sono in ritardo da anni a causa di comprovate inefficienze di Telt. La Commissione Europea e l’INEA sono perfettamente a conoscenza della situazione. Anche lanciando ora le gare Telt, saranno comunque obbligati a decurtare oltre 300 milioni di sovvenzioni assegnate. Tale situazione è l’esatta replica di quanto già visto nel 2013 (cfr Decisione C(2013) 1376 final – durante il Governo Monti): Telt (allora Ltf) perse circa 300 milioni di euro per la sua incapacità a completare le attività promesse.

3)  Come ampiamente riscontrato dalle analisi chieste, volute e pubblicate dal MIT, i costi certi della Torino Lione superano ampiamente i suoi potenziali benefici, sia dal punto di vista europeo che francese o italiano. Pertanto, qualora Telt procedesse comunque al lancio delle gare, questo si tradurrebbe in una completa sconfessione dell’operato dell’attuale titolare del MIT e dello suo staff. In base a quanto esplicitamente previsto dai Regolamenti CEF, Italia e Francia hanno tutte le prerogative per richiedere una revisione dei programmi di investimento sulla base di ACB che indichino il mutamento dei presupposti.

4)  Gli interventi di miglioramento e potenziamento della linea esistente sono urgenti e ineludibili. Dovranno essere realizzati in ogni caso. Il grave ritardo cui assistiamo è diretta responsabilità di chi doveva agire per tempo e non ha agito, a cominciare dai Commissari di Governo. L’attuazione di tali interventi è decisamente più rapida, cantierabile e a basso costo del Tunnel di Base. Una risposta immediata e pratica ai bisogni del mondo produttivo.

Il lancio delle gare Telt (con o senza clausole, notoriamente inapplicabili) sarà interpretato dal territorio come atto politicamente ostile e con conseguenze politiche irreversibili.