post — 29 Dicembre 2025 at 19:41

I popoli in rivolta scrivono la storia!

All’alba di ieri la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo ha messo in campo una vasta operazione che ha colpito nove persone in diverse città italiane – Genova, Milano, Firenze – con arresti, perquisizioni e sequestri.

Un’operazione che si inserisce pienamente nel clima di criminalizzazione sistematica di chiunque esprima solidarietà al popolo e alla resistenza palestinese, mentre a Gaza continua il massacro sotto gli occhi del mondo.

Secondo l’accusa, le persone colpite sarebbero coinvolte in presunti finanziamenti e attività di propaganda a favore di Hamas. Accuse pesantissime, costruite dentro un impianto che da mesi tenta di confondere la solidarietà internazionale, il giornalismo indipendente e l’attivismo politico con il terrorismo, riducendo ogni voce critica e ogni espressione di dissenso a un “problema di ordine pubblico”.

Tra le persone colpite dall’inchiesta c’è Angela Lano, giornalista, direttrice dell’agenzia InfoPal, da anni impegnata nel racconto del conflitto israelo-palestinese e attivista No Tav storica in Val di Susa. La sua abitazione è stata perquisita e il suo nome viene oggi sbattuto in prima pagina come quello di una presunta “responsabile della propaganda di Hamas in Italia”.

Angela Lano è una giornalista che da decenni studia, racconta e documenta il Medio Oriente, che ha sempre svolto il proprio lavoro alla luce del sole, pagando spesso in prima persona il prezzo di una narrazione scomoda, lontana dal pensiero unico occidentale e filoisraeliano. Il suo impegno, così come quello di InfoPal, è sempre stato quello di dare voce a un popolo occupato, bombardato, privato di diritti, in un contesto in cui la censura e la propaganda dominano l’informazione mainstream.

A dirlo con parole limpide e cariche di storia è anche Nicoletta Dosio, che ad Angela lega un percorso umano e politico di lunga data:

«Vicinanza e solidarietà totale ad Angela Lano. Ci siamo conosciute nei primi anni 2000, quando lei, giornalista del Manifesto, aveva dato spazio e parola alla lotta del comitato di Bussoleno contro la privatizzazione dell’acquedotto comunale. Poi l’ho ritrovata sempre, umanamente e politicamente, con la Valle di Susa nella resistenza No Tav e, come direttrice di InfoPal, nella durissima, giusta presenza a fianco dell’amata Palestina. Angela è una giornalista che non rinuncia alla verità e una donna, una compagna coraggiosa e gentile, una di noi. Con te, sempre, Angela!»

Non è un caso che questa operazione arrivi in un momento storico in cui la solidarietà con la Palestina viene attaccata ovunque, dalle università alle piazze, dai social ai tribunali. Non è un caso che a finire nel mirino siano palestinesi, arabi, militanti, giornalisti indipendenti: figure che da anni costruiscono reti politiche, culturali e di resistenza.

Come movimento No Tav conosciamo bene questi meccanismi: inchieste costruite per intimidire, accuse sproporzionate, uso politico del diritto penale, tentativi di isolare e delegittimare chi lotta. Lo abbiamo visto in Val di Susa, lo vediamo oggi su scala nazionale e internazionale.

Ribadiamo con forza un principio semplice ma fondamentale: la solidarietà non è terrorismo, l’informazione non è un reato e sostenere un popolo che resiste non è un crimine.