post — 20 Novembre 2025 at 17:03

Comunicato del Movimento No Tav – San Giuliano non si arrende!!

Ieri mattina, a San Giuliano di Susa, abbiamo assistito all’ennesima dimostrazione di cosa significhi, per Telt e per le istituzioni che la sostengono, portare avanti la costruzione della Linea ad Alta Velocità Torino – Lione: un’opera che pretende di avanzare calpestando vite, storie e radici profonde di un territorio che da decenni resiste.

Con la presa di possesso da parte di Telt delle prime abitazioni destinate alla demolizione per far posto alla futura stazione internazionale, si è consumato un atto di pura violenza istituzionale.
Dietro le procedure tecniche ci sono donne e uomini in carne e ossa, costretti a lasciare le case dove hanno vissuto intere esistenze. Case che non sono semplici edifici, ma luoghi di memoria, affetti, identità.

Le consegne delle abitazioni hanno coinvolto famiglie che da generazioni abitano a San Giuliano. In pochi istanti sono stati spezzati legami costruiti nel tempo, mentre funzionari e forze dell’ordine presidiavano ogni gesto, trasformando il dolore di chi salutava per l’ultima volta la propria casa in una pratica da sbrigare e un ingombro da eliminare.

Intanto, Effedue (ditta che da tempo ormai si trova al servizio di Telt e della magistratura torinese) ha iniziato a intervenire sugli edifici sotto la protezione di Carabinieri e Digos.
E persino il semplice tentativo di portare solidarietà alle persone colpite è stato accolto con intimazioni e arroganza: un atteggiamento che ormai conosciamo bene e che rivela la natura profonda di quest’opera e di chi la promuove.

Non possiamo ignorare il fatto che quanto accaduto oggi è anche il risultato delle scelte dell’attuale amministrazione segusina, che da tempo ha rinunciato a difendere la propria comunità per allinearsi alle esigenze di Telt. Una città che dovrebbe tutelare chi vi abita si è invece trasformata in un semplice ingranaggio del meccanismo che vuole imporre quest’opera a ogni costo.

Quella di oggi è una ferita per tutta la Valsusa.
Perdere la propria casa non è solo subire un danno materiale: significa vedere cancellata una parte della propria vita, essere strappati a un luogo che custodisce ricordi e relazioni. Nonostante a queste persone ne sia stata garantita una nuova, nessuno potrà mai restituire loro ricordi, affetto, legame forte con il proprio territorio.

Da oltre trent’anni ci viene ripetuto che tutto questo è necessario “per il progresso”. Ma se il progresso passa attraverso espropri imposti, distruzione di comunità e sofferenza umana, allora non è progresso: è solo violenza travestita da modernità.

Il Movimento No Tav si stringe attorno alle persone colpite, come sempre è stato fatto. La nostra forza è la solidarietà, è il prendersi cura l’un* dell’altr*, è la convinzione profonda che la terra che abitiamo non è una merce da sacrificare ma un bene comune da difendere.

Continueremo a esserci e continueremo a resistere dove altri distruggono. Oggi hanno tentato di chiudere una storia, ma a San Giuliano la storia non è finita.

Movimento No Tav