post — 13 Gennaio 2017 at 14:12

19 luglio 2013 : udienza con requisitoria PM e discussione difese

Nella giornata di ieri all’interno delle aule del Tribunale di Torino si è svolta l’udienza a carico di 8 attivisti del Movimento No Tav per i fatti accaduti il 19 luglio 2013.

Quella sera in tanti abbiamo attraversato i sentieri della Clarea per arrivare là dove il simbolo della devastazione in Valle di Susa è sempre più evidente. Una passeggiata al sapor di lotta che non si è fatta fermare dai numerosi blocchi di Polizia presenti lungo la strada per impedire che le persone arrivassero a Giaglione e che ha proseguito determinata e compatta fino a quando le forze dell’ordine hanno deciso di caricare un nutrito gruppo di No Tav che era riuscito ad arrivare fino al ponte sul torrente Clarea. In seguito a questa brutale azione, non senza una forte resistenza da parte dei No Tav caricati, nove ragazzi furono fermati , otto dei quali arrestati e una denunciata a piede libero per resistenza (processata poi separatamente e assolta), Marta picchiata e molestata sessualmente da alcuni agenti di Polizia presenti in loco quando si trovava in stato di fermo.

(Qui la diretta della serata : https://www.notav.info/post/197-h21-passeggiata-notturna/).

A distanza di qualche anno è iniziato dunque il processo che ieri è arrivato all’udienza decisiva con la requisitoria dei PM e la discussione delle difese.  Il tristemente noto Antonio Rinaudo ha avanzato richieste per pene da 5 a 6 anni di carcere con accuse che contestano reati che vanno da resistenza, violenza e lesioni, fino alla “detenzione di armi da guerra” (bottiglie molotov).

Per l’ennesima volta la Procura e la Magistratura torinese cercano nuovamente di ostacolare la lotta No Tav con accuse che hanno dell’incredibile. Vedremo come andrà a finire, consapevoli del fatto che ultimamente errori di valutazione e “granchi” sono all’ordine del giorno nelle aule del Tribunale di Torino e consci, oggi più che mai, che, qualsiasi sarà l’esito di questa vicenda, i nostri ragazzi non saranno lasciati soli e che ancora per molte volte, fino a quando sarà necessario, i boschi della Clarea continueranno ad essere attraversati con determinazione dal popolo No Tav.

Avanti No Tav!